Hidden Histories

Hidden Histories

Dal 12 al 14 settembre, nell’ambito della programmazione di Hidden Histories, si è tenuto il workshop La collezione in tumulto dell’artista italo-libica Adelita Husni-Bey, a cura di Sara Alberani e Marta Federici con Valerio del Baglivo (LOCALES) e realizzato in...
Due brevi testi di logica buddhistica tradizionale

Due brevi testi di logica buddhistica tradizionale

Nell’insegnamento del Buddha (il ‘risvegliato’) trova ampio posto il perseguimento metodico d’una conoscenza incontrovertibile del mondo fenomenico – tanto quello interno che quello esterno all’uomo – non basata su mero fideismo bensì principalmente sul ragionamento. A introduzione di questa tesi pubblichiamo la traduzione in lingua italiana di due brevi testi poco conosciuti di logica buddhistica prodotti nel contesto del mahayana indiano e preservati nel Canone tibetano.
In sanscrito il termine ‘logica’ viene espresso con il lemma anvikshiki o tarka; per tarkashastra si designano i trattati filosofici incentrati sulla logica o il ragionamento. In tibetano il medesimo termine viene espresso con il lemma rTog Ghe, mentre rTog Ghe Ba è talvolta usato per indicare una persona che fa un eccessivo affidamento sulla logica, dunque – in questo senso – un dialettico intellettualista e dogmatico.
Da notare infine che le scuole materialistiche indiane o lokayata (neganti fra altro la rinascita vita dopo vita) criticano la validità del ragionamento inferenziale posto tra i principali corredi di quanto verrà qui esposto.

Progetto Europeo Taking Care – Residenza 2022

Progetto Europeo Taking Care – Residenza 2022

Care in a World We Share with Others/Caring in a Precarious World Progetto Europeo Taking Care Annuncia la vincitrice della residenza 2022 al Museo delle Civiltà La commissione di valutazione della Care in a World We Share with Others/Caring in a Precarious World ha...
Cenni sul ruolo non marginale dell’esperienza estetica nelle tradizioni sapienziali

Cenni sul ruolo non marginale dell’esperienza estetica nelle tradizioni sapienziali

La posizione spiritualistica assegna – e in più di una tradizione – un ruolo non marginale all’esperienza estetica. È attraverso i canoni, gli stilemi, le pose, gli atteggiamenti codificati dalla tradizione e tramandati dalle scuole che l’esecutore potrà legittimamente rappresentare il divino dinanzi ad un pubblico che attribuisce e attinge valori all’evento con l’assistervi.