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Sammy
Baloji

Gnosis

Datazione: 2022
Materiale / Tecnica: Installazione comprendente 15 mappe stampate su forex di dimensioni variabili e globo in vetroresina, diametro 260 cm. Edizione unica
Collezione / Inventario: Museo delle Civiltà, Roma. N. INV. MuCiv 24.S48-8.127
Provenienza: Opera acquisita grazie al Piano per l’Arte Contemporanea 2024 promosso da Direzione Generale Creatività Contemporanea, Ministero della Cultura.
Descrizione:

L’installazione Gnosis di Sammy Baloji evoca e rappresenta una rivisitazione di una wunderkammer seicentesca (da cui anche le collezioni del Museo delle Civiltà prendono origine). Come un mappamondo sferico che abitualmente adornava studioli e gabinetti delle curiosità, la sfera nera riflettente posta al centro della stanza assorbe le immagini circostanti piuttosto che restituirne una univoca, come imporrebbe invece la cartografia scientifica. Nel libro del 1988 The Invention of Africa: Gnosis, Philosophy, and the Order of Knowledge (African Systems of Thought), da cui l’opera trae il titolo, il filosofo congolese Valentin-Yves Mudimbe, spiega come le filosofie africane sono metodi di indagine e di sapere che sottolineano una “conoscenza superiore ed esoterica” che rimane ancora oggi nascosta dietro le costruzioni culturali occidentali sull’Africa, risultato di saperi antropologico-etnografici e religiosi.  

Nel riflesso della sfera scorgiamo anche una mappa del Katanga, regione di origine dell’artista dove si svolge la maggior parte delle attività minerarie contemporanee della Repubblica Democratica del Congo. Disegnata dalle autorità belghe, nella mappa sono spariti tutti i riferimenti a luoghi, villaggi o comunità, in un atto di astrazione rivelatorio dell’intento di parcellizzare e codificare la regione in base solo ai suoi minerali. Le linee rette ricordano le linee di demarcazione coloniale tracciate alla Conferenza di Berlino del 1884–85, quando le potenze europee organizzarono l’invasione e la spartizione del territorio africano. Nei riflessi appaiono anche due placche in bronzo dei tessuti Kongo, che manifestano sistemi epistemici racchiusi dalla decorazione di questi antichi manufatti: solo oggi, grazie a pratiche decoloniali come quella di Baloji, essi tornano a far parlare la gnosi africana, intrecciandola con i suoi scenari contemporanei. ML