Museo preistorico etnografico “Luigi Pigorini”
Il Museo Nazionale Preistorico Etnografico “Luigi Pigorini” di Roma, sede di Soprintendenza dal 1940 al 2015, è dalla sua fondazione, il centro di eccellenza nella ricerca e nella promozione del patrimonio paletnologico ed etnoantropologico conservato nel nostro paese.
La sua origine, come istituzione scientifica e di tutela, risale al 1875, anno in cui fu fondato nel palazzo del Collegio Romano il “Regio Museo Nazionale Preistorico Etnografico di Roma”, aperto al pubblico nel 1876.
Secondo le intenzioni del fondatore, Luigi Pigorini, la nuova istituzione nasceva non solo per raccogliere in un museo “centrale”, nella nuova capitale del Regno, la documentazione delle culture preistoriche italiane, europee ed extraeuropee e delle culture delle popolazioni definite “primitive”, ma soprattutto per dare un’impostazione scientifica unitaria agli studi e alle ricerche paletnologiche italiane.
In occasione del IV Congresso Internazionale di Scienze Preistoriche e Protostoriche, che si tenne a Roma nel 1962, fu inaugurato nel Palazzo delle Scienze all’EUR, il “Museo della Preistoria e Protostoria Laziale”, istituito come sezione permanente del Museo Nazionale Preistorico Etnografico “Luigi Pigorini”, ancora conservato nella storica sede del Collegio Romano.
Nel 1968, per decreto del Ministro Gui (D.M. 4 marzo 1968. art. 1, comma 5), la Soprintendenza di Roma V fu denominata Soprintendenza alla Preistoria e all’Etnografia.
Tra il 1975 e il 1977 tutto il Museo Nazionale Preistorico Etnografico fu trasferito nel Palazzo delle Scienze all’Eur, per lasciare i locali del Collegio Romano al nuovo Ministero per i beni culturali e ambientali. Con l’organizzazione del nuovo Ministero, il Museo restò a far parte dell’Istituto Speciale ridenominato Soprintendenza Speciale al Museo Nazionale Preistorico Etnografico “Luigi Pigorini”.
Nel quadro della legge istitutiva del Ministero per i Beni Culturali e Ambientali, alla Soprintendenza Speciale fu confermato lo stato di organo tecnico per la conservazione, la tutela, la valorizzazione museale e monumentale e la ricerca sia nel campo della Preistoria e della Protostoria sia nel campo dell’Etnografia.
Nel successivo ordinamento del Ministero, la Soprintendenza non fu più “Speciale” e dal 1° gennaio 2015, con la riforma Franceschini, perde il titolo di “Soprintendenza” mantenendo inalterati i suoi compiti istituzionali.
Fin dalla sua fondazione, il “Regio Museo Nazionale Preistorico Etnografico di Roma” venne perciò svolgendo una fondamentale funzione di promozione e di coordinamento degli scavi dei siti preistorici italiani. A questi si affiancarono un’intensa e innovativa attività di alta formazione con lo svolgimento, al Museo, dei corsi della prima cattedra universitaria di Paletnologia istituita in Italia e una costante e straordinaria attività di divulgazione scientifica. Tale divulgazione sfociò nella creazione, nello stesso anno di fondazione del Museo, di una delle prime riviste europee dedicate alle discipline preistoriche, il Bullettino di Paletnologia Italiana.