Necropoli altomedievale di Castel Trosino (Ascoli Piceno), tomba 9 (inv. 1319-1321) – 630-650 d.C.

La fibbia, il puntale e la placchetta ad S facevano parte della guarnizione in argento della cintura di uno dei personaggi più eminenti di Castel Trosino la cui sepolture (tomba 9) ha restituito uno dei corredi maschili più ricchi e interessanti della necropoli marchigiana.

La fibbia, a placca fissa, ha conservato l’ardiglione e le decorazioni incise con motivo a virgola e punti di ascendenza bizantina. Nella parte posteriore sono presenti tre occhielli per il fissaggio.
Lo stesso motivo decorativo e i tre occhielli si ritrovano nella placchetta dove due animali stilizzati, forse cavalli, sono disposti a comporre una struttura a S.

Il puntale, ad astuccio e dalla forma a U, presenta una decorazione incisa su ambedue i lati. Sulla fronte, è presente l’immagine di un guerriero munito di corazza, scudo e lancia; nella parte posteriore, lo stesso personaggio presenta solo lo scudo ed è affiancato da arbusti e fiori. Nella parte inferiore di entrambe le facce sono presenti alcune lettere aggregate in cerchio, come in una sorta di monogramma.

Non ci sono ancora convincenti proposte di scioglimento delle lettere che compongono i monogrammi presenti su questo e su altri puntali rinvenuti sia a Castel Trosino, sia in altri contesti longobardi in Italia. Incerti sono anche il significato e la funzione di questa tipologia di decorazione utilizzata dai Longobardi principalmente su oggetti di particolare pregio, come puntali di cintura in argento, croci in lamina d’oro o monete. Nel caso del puntale della tomba 9 di Castel Trosino, le lettere incise non sembrano riferirsi a un nome di persona o a un significato precisi, ma sembrano essere un elemento decorativo particolarmente ricercato e dalla valenza simbolica.

Dove si trova

Museo delle Civiltà – Museo dell’Alto Medioevo – Sala III

Sapevi che…

Il guerriero longobardo è un topos nella visione collettiva dell’Alto Medioevo e ciò per via dell’importanza che questa figura rivestiva nel proprio gruppo sociale. Tutti gli uomini liberi nella società longobarda erano chiamati alle armi e dovevano provvedere personalmente al loro armamento che era tanto più completo e articolato quanto più l’uomo era ricco e potente. Le armi diventano quindi un segno di distinzione sociale e ciò è dimostrato anche dalla presenza nei corredi funebri delle sepolture maschili di armi da offesa (spade, pugnali, scudi, lance) e da difesa (corazze, scudi) a volte riccamente decorati.
La presenza sul puntale della tomba 9 di Castel Trosino dell’immagine di guerriero conferma in un certo senso l’importanza di questa figura anche da un punto di vista simbolico ed è curioso notare come la figura incisa sia caratterizzata dalle stesse armi che ritroviamo nelle sepolture. 

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