Laboratorio di Conservazione e Restauro
[Presentazione del Laboratorio]
Il Laboratorio esplica attività di conservazione preventiva e restauro delle collezioni storiche e dei manufatti di nuova acquisizione o provenienti da scavi archeologici. Cura, sia in fase di progettazione che di realizzazione, gli aspetti conservativi delle esposizioni permanenti e temporanee. In occasione di prestiti per mostre in Italia o all’estero, elabora le schede conservative degli oggetti, esprime parere sull’opportunità del prestito in rapporto allo stato di conservazione osservato e definisce le condizioni di imballaggio, trasporto ed espositive. In convenzione con Scuole e Facoltà universitarie il Laboratorio ospita annualmente studenti e tirocinanti italiani e stranieri che desiderino approfondire la preparazione teorica e pratica nel campo del restauro e della conservazione del patrimonio del Museo delle Civiltà.
Nell’atto di indirizzo sui criteri tecnico-scientifici e sugli standard di funzionamento e sviluppo dei musei, la conservazione è una delle attività primarie e ineludibili, ad essa viene riconosciuto quel ruolo centrale che da anni personale scientifico, ricercatori, restauratori e tecnici reclamavano, consapevoli dell’importanza della prevenzione e del “ben conservare” per la salvaguardia del patrimonio culturale.
Ogni museo ha quindi una grande responsabilità:
- garantire la migliore conservazione possibile alle proprie collezioni attuando strategie coerenti con la propria missione e mirate alla prevenzione dei rischi, per trasmettere al futuro il patrimonio che il passato ci ha affidato.
Il Laboratorio di Conservazione e Restauro del Museo delle Civiltà trae da questo la propria ragion d’essere; affrontare le innumerevoli questioni riguardanti la conservazione delle opere:
- dal monitoraggio delle condizioni ambientali, alla valutazione dei materiali e dei sistemi più idonei per la custodia, la sistemazione, la protezione degli oggetti;
- dalla previsione dei possibili rischi, alla progettazione e realizzazione di interventi di restauro secondo criteri scientifici e nel rispetto dei valori materici, storici ed estetici;
- dallo studio dei materiali, delle cause e dei processi di deterioramento, alla valutazione dell’opportunità di una movimentazione o di un prestito;
- dalla scelta delle condizioni espositive, al far fronte alle situazioni di emergenza.
Il Laboratorio svolge un ruolo chiave che si interseca continuamente con le attività di altri settori del Museo, per conseguire, all’interno delle molteplici funzioni istituzionali, il miglior equilibrio possibile tra la massima fruibilità ed il minimo rischio per le collezioni, siano esse studiate, esposte, immagazzinate, trasportate, prestate o acquisite.
Il generale buono stato di conservazione delle collezioni, nonostante il naturale e inesorabile processo d’invecchiamento dei materiali costitutivi, dimostra che la scelta, operata ormai da molti anni, di privilegiare la conservazione preventiva nell’indirizzare le attività del Laboratorio, è stata vincente; l’adozione di misure che consentano di operare un controllo delle più diffuse e frequenti cause del deterioramento, ad es.:
- escursioni termoigrometriche,
- livelli e qualità d’illuminazione inadatti,
- inquinanti atmosferici gassosi e particolati,
- stress meccanici,
- contatto con polveri e con altri materiali inadeguati o instabili,
- infezioni e infestazioni e le condizioni che ne favoriscono lo sviluppo, in particolare temperatura e umidità relativa elevate, scarsa igiene dei locali, ecc.,
ha reso possibile un contenimento e rallentamento del degrado in oggetti costituiti in gran parte da materiali altamente sensibili.
In tale ottica, gli oggetti più delicati e suscettibili di deterioramento come manufatti in pelle, pelliccia, piume, seta, corpi mummificati, materiali fotografici storici, dipinti e stampe su carta e seta sono conservati in camere climatiche a temperatura e umidità stabili con aria costantemente filtrata. Alcuni depositi, la Biblioteca e l’Archivio Fotografico sono attrezzati con impianti di climatizzazione autonomi, i manufatti sono protetti e sostenuti, quando necessario, da involucri e supporti in materiale stabile e idoneo alla lunga conservazione; nelle vetrine che ospitano oggetti sensibili l’umidità relativa è regolata con sistemi passivi e attivi la cui efficienza ed efficacia è costantemente monitorata, mentre l’illuminazione, scelta sulla base della sensibilità dei materiali, è regolata a livelli compatibili e non perturba l’assetto termico interno.
Gli interventi di restauro sono in gran parte realizzati con risorse interne (personale e mezzi), ad eccezione di quelli che richiedono professionalità e competenze specialistiche, in tal caso si affidano incarichi a ditte di restauro che possiedano i requisiti previsti dalla normativa dei lavori pubblici.
Le nostre ricerche
CIABOT
Progetto CIABOT – Controllo e gestione tramite IA dei Beni culturali per Operazioni di Tutela e conservazione
L’alzata portavaso giapponese
Il restauro di un’alzata giapponese con la storia del deposito asiatico del Pigorini e preparazione e tecniche della lacca.
Antico Siam. Lo Splendore dei Regni Thai
Il restauro della testa di Buddha per la mostra “Antico Siam. Lo Splendore dei Regni Thai” di maggio 2019.