Yoga al Museo delle Civiltà – Seminario
Lo yoga della bellezza: la fruizione estetica dell’āsana nello śivaismo kaśmīro
Seminario teorico-pratico con Gioia Lussana
Yoga al Museo delle Civiltà
Lo yoga e le tecniche di meditazione praticate sin da epoca molto antica in India e nei paesi indianizzati, a partire dal secolo scorso si sono largamente diffusi nel mondo occidentale, subendo una trasformazione radicale per l’adattamento a contesti culturali e sociali profondamente diversi da quelli in cui essi avevano visto origine. Ciononostante, quando non ridotte a fenomeni di intrattenimento e di marketing, queste pratiche, nelle loro espressioni più alte, hanno mantenuto il ruolo di tradizioni vitali dalle quali attingere insegnamenti profondi, che guidano alla conoscenza di sé e del mondo, che inclinano a forgiare una mente vigile ed equanime e ispirano l’ethos, incoraggiando il dialogo e il rispetto per le diversità.
Non è un caso che nel 2016 lo yoga sia stato dichiarato dall’UNESCO patrimonio immateriale dell’umanità.
Per preservare questo patrimonio, per approfondirne le radici, comprenderne lo sviluppo dalle antichità ai nostri giorni, il Museo delle Civiltà presenta il primo di alcuni incontri, durante i quali, attraverso una rigorosa indagine storica, testuale e filosofica, ma senza tralasciare la componente esperienziale, apprenderemo quali insegnamenti questa sfaccettata tradizione può offrire agli uomini del nostro tempo, senza distinzione di genere, età, status e credo religioso.
Il Museo, spazio per eccellenza dell’esperienza estetica, diviene attraverso la pratica dello yoga il luogo in cui lo stupore suscitato dalla bellezza può coincidere con la conoscenza più profonda del reale e di ciò che siamo.
Descrizione del seminario del 9 marzo:
Nello yoga medievale del Kāśmīr il vissuto sensoriale ed emotivo diviene il veicolo privilegiato verso la quiete mentale. In questo yoga tradizionale sono proprio il vissuto sensoriale e l’intensità tumultuosa delle emozioni che fanno approdare la mente, inaspettatamente rispetto allo yoga classico, a samatā, centratezza equanime e non distratta. Sentire diviene osservare senza fretta e gustare il vissuto sensoriale, riportando l’essere alla sua originaria natura di vitalità cosciente. Indagheremo nella pratica yoga il filo che scorre tra la percezione del soffio vitale (spanda), il gesto fisico e la colorazione emotiva in āsana (bhāva). La qualità affettiva di questa mente non ha niente di psicologico o di appropriativo, ma si configura come un ‘desiderio senza oggetto’, un’apertura calda e intelligente a tutto ciò che siamo, a tutto ciò che c’è, alla verità delle cose come sapiente bellezza. Lo yogin, vero artista sui generis, gustando l’āsana come se nient’altro esistesse, diviene sahṛdaya, sensibile alla bellezza, al desiderio del bene, alla recondita coerenza del reale.
Lo yoga diviene l’arte per eccellenza.
Gioia Lussana, laureata cum laude in Indologia, ha conseguito nel 2015 il PhD in Civiltà e Culture dell’Asia presso la Sapienza Università di Roma.
È insegnante yoga (Y.A.N.I.) a Roma e docente in diversi percorsi formativi per insegnanti yoga in Italia. Ha pubblicato il libro: La Dea che scorre. La matrice femminile dello yoga tantrico (Om Edizioni, 2017). Nel 2019 ha vinto il Grant Programme di FIND Intellectual Dialogues con un progetto di ricerca teorico ed esperienziale sul tantrismo non duale.
Il seminario è rivolto a tutti
Quota di partecipazione: euro 15,00
La somma dovrà essere versata tramite POS in biglietteria immediatamente prima dell’inizio dell’incontro o effettuando un bonifico bancario entro l’8 marzo 2019 sul C/C: IBAN IT79V0306905020100000046110 specificando nome e causale e confermando l’avvenuto pagamento all’indirizzo: mu-civ@beniculturali.it
Non è prevista la restituzione della cifra in caso di assenza
Ricordarsi di portare con sé un tappetino yoga