“Trarre alla luce gli avvenimenti antichi”. Le esplorazioni di Giuseppe Tucci e i libri sacri del Tibet
Incontro a cura Michela Clemente, Responsabile Scientifica del Fondo Tucci Tibetano, Biblioteca IsIAO – Sala delle collezioni africane e orientali, Biblioteca Nazionale Centrale di Roma. Evento parte del programma Storie d’EUR_Asia
Prenotazione consigliata
Diciottomila chilometri percorsi a piedi in una delle contrade più affascinanti del mondo e circa otto anni passati in tenda: così Giuseppe Tucci (1894-1984) presentava le sue esplorazioni nelle terre himalayane. Assetato di conoscenza, Tucci intraprese numerose spedizioni tra il 1926 e il 1954 nei luoghi in cui l’uomo si sentiva sopraffatto dall’immensità e dai silenzi, dalle presenze divine, invisibili ma certe. Esplorare significava ripercorrere a ritroso il cammino del tempo, trarre alla luce gli avvenimenti antichi, e farli rivivere e giustificarli, e ritrovare in essi un valore umano eterno.
Nel corso delle sue peregrinazioni, Tucci riportò alla luce migliaia di libri sacri, frutto del sapere di monaci, teologi e pensatori, opere d’arte realizzate da esperti calligrafi, decorate con maestria da artisti, immortalate su legno da abili incisori, preparate con materiali preziosi, e rese ancora più sacre dalle reliquie dei maestri, aggiunte a inchiostri e pigmenti, alimento spirituale per la fede di asceti e devoti.
La conferenza racconterà la storia di queste scritture sacre partite dal lontano Tibet e arrivate fino in Italia, e la straordinaria avventura dell’uomo che ha reso l’Asia molto più vicina all’Europa.
In copertina: manoscritto tibetano miniato su carta nera con inchiostro in oro (vol. 1279, Fondo Tucci Tibetano, “Biblioteca IsIAO” – Sala delle collezioni africane e orientali, Biblioteca Nazionale Centrale di Roma).