Nel sogno di Benino
Presepe monumentale (XVIII – XIX secolo) dell’Esposizione Internazionale di Roma del 1911
Collezione del Museo arti e tradizioni popolari “Lamberto Loria”
Piazza Guglielmo Marconi, 8 – Roma
Museo delle Civiltà – Istituto centrale per la demoetnoantropologia
Nel sogno di Benino
…si facevano cose che solitamente si fanno in ore diversissime l’una dall’altra.
E tutto, meno che dormire.
Quella era una notte in cui non dormiva nessuno, a eccezione di poche pecorelle.
C’erano persino comari che conversavano da un balcone all’altro.
E, cosa straordinaria, tra greggi e grotte, s’ergeva anche qualche sontuoso palagio
con colonne e peristili, ma in parte già allo stato di rudere. Ed antri muscosi, e fori cadenti. (…)
Achille Campanile “Il presepio dei sette anni”
Anche quest’anno, rinnovando quella che ormai è diventata una tradizione e dopo l’allestimento dello scorso anno voluto dalla Presidenza della Repubblica presso la Palazzina Gregoriana del Palazzo del Quirinale, il Presepe della collezione del Museo delle arti e tradizioni popolari è stato nuovamente “messo in scena” al Museo.
L’allestimento, realizzato in concorso tra Museo delle Civiltà e Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia, ha trovato quest’anno un’originale collocazione nelle sala detta “delle Colonne” nel Palazzo delle tradizioni popolari.
Il monumentale Presepe napoletano realizzato con i pastori settecenteschi e ottocenteschi raccolti agli inizi del ‘900 da Lamberto Loria per l’Esposizione Internazionale di Roma del 1911 è stato questa volta volutamente concepito per la particolare sala espositiva che ha consentito al M° Nicolò Giacalone di predisporre i moduli scenografici di proprietà del Museo e realizzati dal M° Nicola Maciariello, in una monumentale e affascinate struttura a 360°.
Per garantire al pubblico una visione ravvicinata delle figure presiepiali e delle scenografie con i loro accessori, si sono utilizzate delle teche per preservare le parti più delicate e preziose per permettere di godere di ogni dettaglio dei personaggi e lasciata al pubblico, per la prima volta, la possibilità di accostarsi completamente alle monumentali scenografie per scoprirne gli incanti insieme agli artifici e i mille trucchi e inganni che fanno di questa tradizione artigianale un’arte sapiente e raffinata.
Sono state anche predisposte a fini didattici delle vetrine con pezzi e frammenti esemplificativi delle singole parti delle figure presepiali e delle scenografie, nonché una sezione dedicata a quelle figure per le quali è necessario intervenire urgentemente con restauri per i quali verrà attivata una specifica raccolta di fondi.
Un itinerario “Ad Praesepe”, segnalato nelle sale del Museo, condurrà infine il pubblico ai due grandi presepi permanentemente allestiti nei quali tutta la magia delle singole figure si ritroverà ricomposta e dove si apprezzeranno tutte insieme le sfilate di califfi, mercanti, nobili e guerrieri, fortemente caratterizzati, con abiti e stoffe pregiate di mirabile fattura insieme alla moltitudine delle figure destinate alla rappresentazione della vita quotidiana e delle molteplici attività che contraddistinguevano le strade di Napoli tra ’700 e ’800: la raffigurazione di una umanità varia e multiforme, un microcosmo di cui fanno parte i nobili e ricchi signori, così come i poveri e i mendicanti in una spettacolare e continua scoperta di scorci e rovine pagane, oggetti e dettagli di ogni fatta, animali e piante di ogni genere in cui per tradizione, immaginazione e realtà si confondono nel “Mistero” incantato della notte della natività.