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Museo delle Civiltà
Museo delle Civiltà
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mu-civ.info@cultura.gov.it

Piazzale Guglielmo Marconi, 8/14 Roma

Categoria

Data

18 Mag 2018
Expired!

Ora

16:30 - 18:00

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Visita guidata

Lo staff del MuCiv racconta …


Per terra e per mare

Sei oggetti straordinari per ripercorrere i viaggi e gli spostamenti dell’uomo fra epoche e continenti diversi.

Visita guidata tematica, venerdì 18 maggio 2018 ore 16:30

Biglietto ridotto 5,00 €

Ingresso gratuito per gli abbonati

Carro da vino della campagna romana
Museo delle Civiltà – museo delle arti e trazioni popolari “Lamberto Loria”, piano terra: sistemi di trasporto

“All’arba quanno spunta er sole d’oro … me sento n’armonia qui drento ar petto e tutt’allegro monto sur caretto” così cantava il carrettiere che giungeva a Roma con il suo carico di botti di vino. Accompagnato da un fedele cagnolino, riparato dalla cappotta aveva viaggiato tutta la notte per rifornire le osterie della città con il vino dei Castelli.

Camminando … camminando … l’Uomo è arrivato in [quasi] tutto il mondo. Le orme di Laetoli e altre storie
Museo delle Civiltà – museo preistorico etnografico “Luigi Pigorini”, secondo piano

Dalla sua prima comparsa in Africa, Homo sapiens, raggiunge in “poco” tempo gli altri continenti. Vi giunge camminando, su due piedi, un modo altamente efficiente, e certamente ecosostenibile, per la percorrenza di lunghe distanze. L’andatura bipede ha una storia molto più antica della nostra specie, anzi possiamo dire che è un carattere che condividiamo con tutti i nostri antenati. Le orme di Laetoli (esposte nel nostro Museo) sono una importante e “parlante” testimonianza di questa modalità di locomozione. Furono trovate in Tanzania e risalgono a circa 3.7 milioni di anni fa. Vengono attribuite ad un gruppo di Australopitechi (Australopithecus afarensis, la specie di cui fa parte anche Lucy) che si muovevano insieme affondando i piedi su un terreno ricoperto di cenere bagnata che si è poi solidificata, “catturando” in modo indelebile il loro passaggio.

Le piroghe della Marmotta. Spostarsi sull’acqua, migrare, colonizzare
Museo delle Civiltà – museo preistorico etnografico “Luigi Pigorini”, secondo piano 

Una delle principali vie di locomozione per spostarsi, migrare, viaggiare nell’antichità, è stata l’acqua dei fiumi, dei laghi e dei mari. La testimonianza archeologica più antica, a nostra disposizione, di questi spostamenti è il ritrovamento di cinque piroghe monossili, rinvenute nel sito neolitico sommerso in località “La Marmotta” presso Anguillara Sabazia nelle acque del lago di Bracciano. La copia 1:1 della prima di queste piroghe, la “Marmotta1“, ha dimostrato di potere affrontare la navigazione più impegnativa, quella per mare. Partendo da Milazzo in Sicilia è stata in grado di navigare anche su ampi tratti di mare aperto alla media oraria di 4 km ora, arrivando, infine, con un tratto di navigazione in Oceano Atlantico, a Lisbona in Portogallo dopo ben 800 km di navigazione nel mediterraneo.

Sopakarina. Una canoa dell’Oceania
Museo delle Civiltà – museo preistorico etnografico “Luigi Pigorini”, primo piano, Sala Oceania

Osservando le stelle, il Sole, la Luna, le correnti marine, gli uccelli e i venti, i popoli del Pacifico colonizzarono l’Oceania con le proprie imbarcazioni. In questo percorso parleremo della canoa Sopakarina esposta nel nostro museo e usata durante la celebrazione del rito Kula per spostarsi di isola in isola nell’arcipelago Kiriwina unendo in un rapporto di scambi cerimoniali le comunità locali.

Cesto da trasporto nel bacino dell’Orinoco e dell’Amazzonia
Museo delle Civiltà – museo preistorico etnografico “Luigi Pigorini”, primo piano, Sala America

Per trasportare tutti i prodotti ricavati nella foresta tropicale le donne yanomami confezionano particolari ceste che poi portano sulle spalle assicurandone la cinghia sulla fronte. Il cesto è un prolungamento del loro corpo e del loro sé, e come tale, riceve lo stesso motivo pittorico che ne decora la pelle.

Due staffe longobarde
Museo delle Civiltà – museo dell’alto medioevo “Alessandra Vaccaro”, Sala Castel Trosino

Da quando l’uomo ha iniziato a domesticare i cavalli – circa dal IV millennio a.C. – questo animale è rimasto presente in molti ambiti della vita umana. Nel corso del tempo l’uomo ha ideato equipaggiamenti per cavalcare via via sempre più sofisticati allo scopo di rendere l’uso del cavallo sicuro, confortevole e perfettamente rispondente ai diversi scopi cui l’animale fu destinato: di lavoro, bellici, agricoli, ricreativi, sportivi. Tra le invenzioni che hanno segnato una svolta epocale tanto nell’impiego del cavallo quanto nella locomozione umana rientra senza dubbio quella delle staffe metalliche, destinate all’appoggio del piede.

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