La verità, vi prego, sull’amore
Incontro con F. M. Gambari, M. A. Polichetti, A. Sperduti
Dicono alcuni che amore è un bambino
e alcuni che è un uccello,
alcuni che manda avanti il mondo
e alcuni che è un’assurdità […]
Darà una svolta a tutta la mia vita?
La verità, vi prego, sull’amore.
(Wystan Hugh Auden)
Il Museo delle Civiltà, in occasione della festa di San Valentino, organizza un pomeriggio di miniconferenze sul tema dell’amore.
Filippo M. Gambari: Amore canino. L’evoluzione di cani selezionati, per caccia e compagnia, nella protostoria italiana
“Chi non ha tenuto con sé un cane, non sa cosa sia amare ed essere amato” (Arthur Schopenhauer, Parerga e paralipomena, ove riprende un passo da Mariano José de Larra, El doncel de Don Enrique el doliente). Fin dai primi momenti dell’età del Rame in Italia appare l’evidenza di sepolture congiunte di uomini di rango e cani, sacrificati per essere seppelliti con il padrone. Può risultare più evidente nella ritualità funeraria la sottolineatura di un rapporto affettivo con il defunto, per esempio nella sepoltura ai piedi dell’inumato, secondo modelli antropologici che ritorneranno fino all’età medievale, che evidenziano un processo di separazione di alcuni cani dalla massa che viveva ai margini degli insediamenti o da quelli impiegati a servizio dell’attività di transumanza. Ma è con l’età del Ferro che emerge la selezione di vere e proprie razze di cani in rapporto ai simboli di status delle élite. Questi sono soprattutto raggruppabili in tre tipologie, come evidenziato già nell’Odissea: cani allevati per bellezza e compagnia (“da banchetto”), per specifiche forme della caccia signorile (soprattutto al cervo) secondo modelli orientalizzanti, per la corsa (levrieri). I dati delle fonti, incrociati con i dati iconografici e paleofaunistici forniti dall’archeologia, ci permettono così di cogliere un ruolo particolare dell’Italia nello sviluppo di razze specifiche come i cirnechi e i segugi, fino all’arrivo nell’avanzata età del ferro dei cani molossoidi. I reguli dell’area alpina occidentale mostrano poi nella seconda età del ferro una particolare attenzione allo sviluppo dell’allevamento specializzato di cani di corte, che porteranno alla selezione ed alla diffusione di cani con spiccate caratteristiche, come il segugio italiano a pelo raso o il San Bernardo.
Alessandra Sperduti: Ossa e Dna … la verità vi prego sull’amore
Uno scheletro, una biomolecola antica, segnali chimico-fisici estratti da ossa e denti, appaiono freddi oggetti d’indagine, ben lontani dal tema dell’amore. In realtà, è proprio attraverso queste (ed altre) fonti che la bioantropologia può fornire interessanti spunti di riflessione ed evidenze utili alla ricostruzione dei comportamenti sessuali e “amorosi” del passato. Nell’incontro si parlerà delle possibili relazioni tra sapiens, neandertal e denisoviani, delle organizzazioni familiari nel passato, dell’interpretazione delle cosiddette “sepolture romantiche”, del complesso rapporto tra sesso e genere nell’antichità e di altro ancora…
Massimiliano A. Polichetti: La ierogamia come unione di sapienza e beatitudine nel Buddhismo vajrayāna indo-tibetano
I testi della tradizione esoterica, liturgica e iniziatica del Buddhismo (tantra) alludono per cifre sottili all’instaurarsi di una complessa interdipendenza emozionale finalizzata alla creazione di un ambiente perfetto (maṇḍala) pervaso di beatitudine e sapienza, nel cui centro, vibrante di gioia, risiede la coppia divina divenuta in tal modo pronta a dedicarsi efficacemente alla realizzazione del vero bene degli esseri.