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Museo delle Civiltà
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Piazzale Guglielmo Marconi, 8/14 Roma

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Data

24 Gen 2020
Expired!

Ora

16:30 - 18:30

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Conferenza

Grandi archeologi nella bufera

Alessandro della Seta e Alda Levi, vittime delle persecuzioni razziali

Incontro con Filippo Maria Gambari

La memoria è un ricordo elaborato e trasmesso culturalmente, è l’elemento fondante e distintivo di qualsiasi civiltà. Come disse Pietro Terracina, testimone della Shoah recentemente scomparso, lasciando un ricordo che è una benedizione: “La Memoria non è il ricordo. Il ricordo si esaurisce con la fine della persona che ricorda quello che ha vissuto. La Memoria è come un filo che va dal passato al presente ma poi deve raggiungere anche il futuro. Quindi il futuro è condizionato dal passato e soltanto se faremo memoria e la trasmetteremo poi alle nuove generazioni, soltanto così possiamo sperare che il passato non torni.”
Il Museo delle Civiltà sente quindi particolarmente il dovere di celebrare anche nella sua attività la Giornata della Memoria. Liliana Segre ha recentemente scritto su un quotidiano nazionale del “rischio di dimenticare la Shoah”, arrivando pessimisticamente a prevedere “quando non ci saremo più, nel giro di pochi anni i fatti di quella tragedia del Novecento che fu la Shoah appariranno sempre più lontani, si ridurranno prima a un capitolo sui libri di storia, poi a una riga, infine neppure quello”. Deve essere un impegno comune fare sì che questa frase, legata probabilmente ad un più che motivato momento di sconforto, non si realizzi mai.
Anche per questo, nel nostro piccolo, vogliamo dedicare un breve momento di riflessione a come nel nostro Paese la falcidie delle leggi razziali, ancor prima delle deportazioni, che pure da queste leggi sono state agevolate, oltre a sconvolgere ingiustamente l’esistenza di molte persone, abbia menomato gravemente anche lo sviluppo della cultura italiana e nello specifico le discipline archeologiche. Sarà l’occasione per ricordare come esempi emblematici le figure e l’opera di due grandi archeologi italiani, Alessandro della Seta (1879-1944) ed Alda Levi (1890-1950), gravemente impediti nell’attività di ricerca, nella produzione scientifica e nella stessa sussistenza dalle persecuzioni razziali, riflettendo a come nelle difficoltà questi due grandi personaggi, pur tributari di una stima larghissima, abbiano finito per incontrare tanto la viltà ed il tradimento di colleghi ed amici quanto il coraggio e la solidarietà di persone comuni. Un modo ed uno spunto per non dimenticare.

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