Georges Senga. Comment un petit chasseur païen devient prêtre catholique
Dal 26 ottobre 2022 al 14 maggio 2023, al primo piano del Palazzo delle Scienze, il Museo delle Civiltà presenta la mostra personale di Georges Senga Comment un petit chasseur païen devient prêtre catholique (“Come un piccolo cacciatore pagano diventa prete cattolico”), a cura di Lucrezia Cippitelli.
Scrive l’artista: “Il titolo di questo progetto si riferisce a un’immagine che ho trovato a casa di una conoscente a Lumbumbashi, la mia città natale, nell’estate del 2017. L’immagine era una riproduzione di un giornale locale pubblicato in Congo, in cui un articolo con questo titolo raccontava la biografia di un sacerdote cattolico gesuita che lasciò il Congo negli anni Cinquanta, per diventare sacerdote a Roma. Insieme all’immagine ho trovato alcune foto personali del sacerdote scattate durante alcuni viaggi in Europa e nel Mediterraneo, e una collezione di cinescopie di paesaggi belgi. Questa scoperta mi ha lasciato fortemente sorpreso: la conoscente, che diventò più avanti una cara amica, era la figlia del sacerdote. Sapendo che i gesuiti fanno voto di povertà, castità e obbedienza, mi sono immediatamente sentito curioso di sapere di più della vita di questa persona, padre di famiglia in precedenza, Bonaventure Salumu, che trasferendosi da una provincia del Congo, divenne un gesuita, attraversò durante la sua vita tanti Paesi, e in seguito tornò a Lubumbashi.”
Originata da una ricerca sviluppata da Georges Senga (Lubumbashi, 1983, Repubblica Democratica del Congo. Vive e lavora a Lubumbashi) come borsista a Villa Medici a Roma (Colbert Fellowship, 2020-2021), la mostra racconta la storia di Bonaventure Salumu, riunendo per la prima volta in un allestimento unitario le opere fotografiche e filmiche e i materiali d’archivio sviluppati, prodotti e post-prodotti da Senga nel suo processo di investigazione, che ha coinvolto gli archivi familiari di Salumu a Lubumbashi e gli archivi dei Gesuiti e dei Pères Blancs/Missionari d’Africa a Roma. Attraverso la narrazione di una storia intima e personale (il viaggio di Salumu in Europa, la sua permanenza, i suoi viaggi, il ritorno nello Zaire, oggi Repubblica Democratica del Congo), il progetto esplora le relazioni precoloniali e post-coloniali tra Europa e Africa, centralizzate attraverso il Vaticano da Roma, a partire dal XVI Secolo e fino alla modernità.
La mostra – che dopo una prima presentazione informale presso The Recovery Plan di Firenze, è accolta anche dalla settima Lubumbashi Biennale attualmente in corso, e che nel 2023, sarà presentata a WIELS (Bruxelles) e Framer Framed (Amsterdam) – è accompagnata dalla pubblicazione di un nuovo libro d’artista, co-prodotto dal Museo delle Civiltà con Villa Medici (Roma), Mondriaan Fonds (Amsterdam) e l’Ambasciata del Regno dei Paesi Bassi in Italia (Roma). Il volume, edito da Kunstverein Publishing e curato da Lucrezia Cippitelli, raccoglie i materiali di archivio sui quali Senga ha costruito la sua ricerca, insieme a una serie di immagini appositamente concepite e prodotte dall’artista e a una serie di testi inediti commissionati a un gruppo di scrittori congolesi contemporanei. Non configurandosi come un catalogo della mostra, il volume ne costituisce piuttosto un corpo a parte, in cui la scrittura in bilico tra narrazione fittizia e ricerca documentale, dispiega un racconto verosimile della vita di Salumu, dalla sua educazione cattolica nell’ex-Congo Belga, ai suoi viaggi nelle vesti di padre Gesuita in Europa e in Occidente, fino al suo ritorno al villaggio, per una nuova vita intrisa di complessità storiche e sociali a cui fa sfondo la società dello Zaire post-coloniale.