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Maria Thereza Alves

Maria Thereza Alves (1961, San Paolo, Brasile. Vive e lavora tra Napoli, Italia, e Berlino, Germania) porta il museo in dialogo con la sua trentennale esperienza di rapporti con le comunità indigene della regione amazzonica e del Messico, proponendo una rilettura critica degli allestimenti esistenti, in particolare, delle Collezioni di Arti e Culture Americane. Oltre ad offrire, nel nuovo Ingresso Metodologico del Palazzo delle Scienze, alcuni esempi di sue ricerche che hanno indagato storie coloniali e la parzialità degli studi antropologici europei, l’artista ha concepito e presentato l’intervento Non sono d’accordo / I Don’t Agree (2023) e ha selezionato, in dialogo con il museo, una serie di artiste e artisti, ricercatrici e ricercatori, rappresentanti di comunità indigene che collaboreranno al riallestimento delle collezioni.

Nelle sue opere e nei suoi progetti, Alves esplora le condizioni e le situazioni di vita di individui e comunità, per raccontare storie che sono state storicamente messe a tacere. I suoi progetti nascono dalla ricerca e si sviluppano a partire dalle sue interazioni con gli ambienti fisici e sociali dei luoghi in cui vive, o che visita per attività espositive o residenziali. Pur essendo consapevole delle dicotomie occidentali che separano natura e cultura, arte e politica, o arte e vita quotidiana, la sua pratica mette in discussione queste stesse distinzioni scegliendo di creare spazi e tempi di azione e visibilità per le culture in vario modo oppresse, attraverso pratiche relazionali di collaborazione che richiedono un movimento continuo attraverso i confini disciplinari e epistemici. Nel 1979, quando era membro dell’International Indian Treaty Council, ha curato una presentazione ufficiale sugli abusi dei diritti della popolazione indigena del Brasile alla conferenza ONU sui diritti umani tenutasi a Ginevra. Alves è stata inoltre tra i fondatori, nel 1987, del Partido Verde di São Paulo, Brasile e, nel 1981, rappresentante negli USA del Partido dos Trabalhadores brasiliano. Nel 2012, José Manuel Barroso, presidente dell’Unione Europea, ha invitato Alves a partecipare alla sua commissione speciale impegnata nella formulazione di una Nuova Narrativa per l’Europa. Alves ha partecipato a numerose mostre internazionali: (re)connecting.earth, Biennale of Art and Urban Nature di Ginevra (2023); documenta 15 (2022); Quito Panamerican Biennale (2021); Ural Biennale (2021); Biennale di Sydney (2020); Biennale di Toronto (2019); Manifesta 12 a Palermo e Manifesta 7 a Trento; Biennale di Sharjah (2017); Biennale di San Paolo (2016, 2010); Biennale di Berlino (2014); dOCUMENTA(13) e Biennale di Taipei (2012); Biennale di Lione (2009); Triennale di Guangzhou (2008) e Biennale dell’Avana (1986). Sue mostre personali sono state ospitate, fra le altre, nel 1990 alla Galleria La Estación di Cuernavaca, nel 1992 sulle rive del fiume Paraguay tra i confini della Bolivia e del Brasile, e nel 2015 al MUAC di Città del Messico e al CAAC di Siviglia. Alves ha vinto il Vera List Prize for Art and Politics 2016-2018.

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