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Ex Museo Coloniale

Palazzo delle Scienze
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Le origini e la storia delle collezioni

Dall’Ex Museo Coloniale (1923) al Museo delle Civiltà (2016)

Inaugurato da Benito Mussolini nel 1923 con una finalità di propaganda, ovvero con lo scopo di far conoscere le “imprese” coloniali italiane, il Museo Coloniale di Roma si componeva inizialmente di collezioni già precedentemente raccolte dalle colonie italiane della Libia, dell’Eritrea e della Somalia. Queste collezioni furono progressivamente integrate e esposte al pubblico in diverse fiere ed esposizioni coloniali, tra cui l’Esposizione internazionale di marina e igiene marinara – Mostra coloniale italiana di Genova del 1914.

La collezione si è quindi andata ampliando fino allo scoppio della II Guerra Mondiale, arrivando a comprendere attualmente circa 12.000 oggetti radunati o prodotti nel corso dell’esperienza militare e coloniale italiana in Africa, a carattere per lo più etnografico ma anche antropologico, archeologico, architettonico, storico-artistico e connesso alle scienze naturali e alle “esplorazioni” geografiche.

Nel 1935 il Museo venne trasferito dal Palazzo della Consulta in una più ampia sede a via Aldrovandi, mentre nel 1940, dopo la proclamazione dell’Impero dell’Africa Italiana, il Museo cambiò nome e assunse quello di Museo dell’Africa Italiana. Negli anni successivi rimase chiuso per riscontro inventariale e riaprì dopo la fine della II Guerra Mondiale, nel 1947, lo stesso anno in cui l’Italia rinunciava formalmente a tutte le colonie, con l’eccezione del protettorato in Somalia.

Il Museo chiude definitivamente all’inizio degli anni Settanta. Ma già nel 1956, sotto la vigilanza del Ministero degli Affari Esteri, le collezioni erano state devolute all’Istituto Italiano per l’Africa. Passate nel 2017 al Ministero per i Beni e le Attività Culturali, le collezioni sono confluite nel Museo delle Civiltà.

Nel 2022 sono state attivate dal Museo delle Civiltà alcune posizioni per la formazione progressiva di un gruppo di ricerca internazionale rivolto allo studio delle collezioni di provenienza coloniale, derivate dal conferimento al Museo delle Civiltà di una parte delle opere e delle documentazioni già presenti nell’ex-Museo Coloniale di Roma, che il Museo delle Civiltà sta attualmente studiando e catalogando. Il gruppo di ricercatori, composto da accademici, storici, artisti, scrittori, musicisti, critici e curatori, attivisti e componenti delle comunità locali, potrà condividere in vario modo, in base alle singole posizioni ed esperienze, le proprie riflessioni sull’opportunità stessa di inaugurare un museo dedicato a queste collezioni o a proporre, invece, altre forme e piattaforme di condivisione. La ricerca verterà anche sui criteri in base ai quali impostare l’attività di studio e la programmazione e le eventuali strutturazione e finalità in base alle quali la suddetta entità dovrà operare, attuando pratiche fattuali anche di restituzione ai Paesi di provenienza delle opere, allineandosi alle indicazioni fornite dal Gruppo di lavoro per lo studio delle tematiche relative alle collezioni coloniali presso il Comitato per il recupero e la restituzione dei beni culturali, istituito per decreto del Ministero della Cultura il 18 ottobre 2021 e integrato, il 20 aprile 2022, con la partecipazione anche del Direttore del Museo delle Civiltà.

La complessa storia del Museo ripercorre in parte la storia del colonialismo italiano, dalle prime spedizioni in Corno d’Africa fino alla fase post-coloniale. Il Museo e le sue collezioni possono pertanto diventare uno strumento per ricostruire criticamente la storia delle relazioni e dei rapporti dell’Italia con l’Africa e riconfigurare l’eredità coloniale lungo un percorso composto al contempo di memorie e rimozioni, presenze e assenze. Il Museo delle Civiltà non intende, quindi, aprire nel prossimo futuro un “nuovo” Museo Coloniale ma provare ad elaborare le possibilità del superamento di una forma istituzionale come questa, immaginando e condividendo le alternative che potrebbero originarsi dalla ricerca comune nel contesto artistico, politico, sociale e storico, sia nazionali che internazionali.

Il riallestimento della Collezione dell'ex Museo Coloniale

Museo delle Opacità. Documentare la complessità del passato coloniale, ricercarla nel presente, condividerla per il futuro

vai al riallestimento

Dalle collezioni

Le informazioni contenute nelle didascalie derivano da una documentazione storica o da catalogazioni e inventariazioni che non riflettono necessariamente una conoscenza completa o attuale da parte del Museo delle Civiltà. La revisione progressiva del database delle collezioni è in corso e sarà costantemente aggiornata sulla base della ricerca condotta e attivando confronti e collaborazioni anche con soggetti esterni con particolare attenzione agli studi sulle provenienze.

Sconosciuto  

Combattimento di Amba Alagi, Combattimento di Coatit

Sconosciuto  

Combattimento fra italiani ed etiopici

Ingresso in città del Governatore italiano dell’Eritrea

Collana

Collo da donna in pelliccia di leopardo, foderato in seta

Coppa di vetro con bottoni di madreperla diversi per stadio di lavorazione, tipo di conchiglia e fattura

Corona lavorata a traforo e bulinata, sormontata da croce copta

Paio di ciabatte con ricami policromi, per donna, con suola e tacco in stile europeo

Pettorale per mulo lavorato con motivi a mezzaluna e stella

Scudo in fibra policroma con scritto “Viva il re” e bordo rivestito di pelle

Archivio in aggiornamento

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