A partire da lunedì 6 luglio 2021 ha preso avvio presso il Museo delle Civiltà una campagna di analisi scientifiche non invasive di cinque manufatti mesoamericani decorati a mosaico.
Il progetto di ricerca, nato da una collaborazione tra il Museo delle Civiltà e Davide Domenici (Università di Bologna), è risultato vincitore di un grant per avere accesso alle avanzate tecnologie di indagine dell’infrastruttura E-RIHS.it (European Research Infrastructure for Heritage Science). I laboratori mobili (MOLAB) coinvolti sono il CNR-SCITEC, CNR-ISTI, Centro SMAArt-Università di Perugia e CHNet-INFN, coordinati dall’Istituto di Scienze per il Patrimonio Culturale del CNR, diretto da Costanza Miliani.
I manufatti sottoposti ad analisi – due maschere, due manici di coltello e un osso umano trasformato in strumento musicale – rappresentano alcuni tra i più pregevoli esempi di arte mesoamericana, prodotti da artisti aztechi e mixtechi attorno agli inizi del XVI secolo. Condotti in Italia da missionari nel corso del XVI secolo, gli oggetti sono poi transitati in importanti raccolte storiche italiane a Bologna, Firenze e Roma (collezioni Aldrovandi, Medici, Cospi, Chigi).
L’infrastruttura di ricerca italiana E-RIHS.it ha messo a disposizione una vasta gamma di metodologie di analisi non invasive (modellazione 3D, tomografia X, imaging e tecniche spettroscopiche puntuali, che sfruttano diversi tipi di radiazione, dai raggi X all’infrarosso), finalizzate all’identificazione dei materiali impiegati nella elaborazione dei manufatti, (minerali, conchiglie, pigmenti, adesivi), allo studio delle tecniche di manifattura, alla identificazione delle tracce materiali lasciate da interventi di restauro e consolidamento, nonché alla visualizzazione e alla divulgazione dei risultati ottenuti.