Una collezione da valorizzare
La collezione americana costituisce uno dei nuclei più antichi, prestigiosi e cospicui del Museo, ne fanno parte oggetti importanti e rarissimi, che rappresentano il doppio continente americano nella sua completezza, universalmente noti e continuamente oggetto di richieste di prestito per esposizioni.
Dal 1980 è stato profuso un enorme impegno lavorativo ed economico che ha visto coinvolte varie professionalità: restauratori specialisti esterni ed interni, etnologi, biologi, architetti, ingegneri per il recupero, il primo intervento conservativo, la disinfezione, la disinfestazione dei circa 40.000 manufatti e la progettazione di ambienti climatizzati e arredi. Per molti anni l’intera collezione è stata dislocata in vari locali dell’edificio, con gravi conseguenze soprattutto nella fruibilità. In questi ultimi anni la collezione è stata raggruppata in ambienti adiacenti alcuni dei quali, precisamente quelli in cui sono conservati la gran parte degli oggetti in materiale organico, condizionati a 18-20°C; i manufatti sono stati collocati in armadi, cassettiere, scaffali, ben protetti da scatole ed involucri in materiale idoneo per la conservazione. Alcuni oggetti, particolarmente delicati, in avanzato stato di degrado e/o suscettibili di attacchi di insetti o di microrganismi sono stati immessi in camere climatiche a temperatura ed umidità relativa costanti e controllate. A es. i corpi mummificati e le pellicce sono conservati a 14°C e 55% UR, mentre i manufatti in pelle, tessuto e piume a 18°C e 57%UR.
Negli anni sono stati portati avanti anche molti interventi di restauro che hanno consentito di sottrarre al degrado, causato non solo all’invecchiamento ma anche dalle cattive condizioni di immagazzinamento ed esposizione a cui i manufatti erano stati tenuti in passato, questo patrimonio davvero unico.
L’apertura delle sale permanenti America ha reso possibile l’esposizione di una limitata ma importante parte delle collezioni americane che è finalmente fruibile e valorizzata. In questi, come negli altri allestimenti etnografici, è stata data grande rilevanza anche agli aspetti conservativi curando soluzioni tecniche che riducessero al minimo i rischi di degrado per gli oggetti; ad es. oltre ai necessari interventi di restauro conservativo sono stati studiati e realizzati supporti e sostegni che consentissero la migliore visibilità degli oggetti garantendone la massima stabilità, il controllo dell’umidità relativa interna è affidato a impianti di climatizzazione e a sistemi passivi accertato tramite monitoraggio continuo, si sono scelte sorgenti luminose ad intensità e lunghezza d’onda compatibili con i materiali e le superfici.
Le immagini qui proposte sono appena rappresentative delle varie tipologie di oggetti americani e degli interventi effettuati: il bicchiere d’argento presentava vari tipi di corrosione attiva (solfurazione, clorurazioni) e le lamine sbalzate molto assottigliate in alcuni punti addirittura lacunose. Nell’intervento è prevalentemente consistito nella rimozione delle corrosioni attive salvaguardando la patina protettiva del metallo nel rinforzo e protezione della lacuna e dei suoi margini con un sottile velo di seta.
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Deposito delle Collezioni Americane: particolare degli armadi per la ceramica e per i tessuti.
Canoa yámana. Terra del Fuoco.
Si tratta di uno dei pochi esemplari al mondo di canoa della Terra del Fuoco in corteccia di Nothafagus.
Foto in alto prima del restauro. Accanto dopo il restauro con studio e realizzazione di un apposito elemento di sostegno.