Testo a cura di Davide Domenici
Maschera lignea (24 x 15,8 cm) raffigurante un volto umano che emerge dalle fauci spalancate di un animale. Il volto mostra un ornamento nasale scalonato e sulla sua fronte si osservano due ‘serpenti di fuoco’ intrecciati, le cui teste e code sono visibili ai lati della faccia. Il mosaico è costituito prevalentemente da tessere di turchese, con linee di tessere rosse (Spondylus sp.) che delineano l’ornamento nasale, diversi elementi del corpo dei serpenti e le gengive delle fauci dalle quali emerge il volto umano. Gli occhi dei serpenti di fuoco sono costituiti da inserti di madreperla, con pupilla costituita da un punto di resina, presumibilmente la stessa impiegata come collante per le tessere. Le aree turchesi sono costituite da tessere di piccole dimensioni, tra le quali sono sparse grandi tessere dalla forma irregolare e noduli non tagliati che emergono dalla superficie della maschera, che acquisisce così una tridimensionalità che le permette di interagire in modo dinamico con la luce.
La congiunzione tra analisi stilistico-iconografica e storia collezionistica della maschera, registrata nelle collezioni medicee di Firenze dal 1553, suggerisce che si tratti di un manufatto mixteco, databile agli inizi del XVI secolo, raffigurate la dea 9 Canna. Tale attribuzione culturale è confermata da una maschera lignea pressoché identica (ma priva di copertura musiva) rinvenuta nella grotta di Santa Ana Teloxtoc (Puebla), nella Mixteca Baja.
Bibliografia
Conticelli, Valentina e Davide Domenici. 2023. 51. Maschera di divinità, in Bruce Edelstein e Valentina Conticelli (a cura di), Eleonora di Toledo e l’invenzione della corte dei Medici a Firenze, catalogo della mostra tenutasi a Palazzo Pitti-Tesoro dei Granduchi, 7 febbraio-14 maggio 2023, Ministero della Cultura-Gallerie degli Uffizi e Sillabe, Firenze-Livorno, pp. 278-279.