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Piazzale Guglielmo Marconi, 8/14 Roma

Luogo

Museo delle Civiltà – Palazzo delle Scienze
Piazza Guglielmo Marconi, 14
Categoria

Data

12 Ott 2024
Expired!

Ora

17:30

Presentazione della monografia: Marzia Migliora. Sette mostre immaginifiche 1993-2024 | Giornata del Contemporaneo

Conversazione fra l’artista e i curatori del volume Anna Cestelli Guidi e Matteo Lucchetti
Evento organizzato in occasione della Ventesima Giornata del Contemporaneo AMACI
Ingresso gratuito. Prenotazione consigliata

 

Sabato 12 ottobre, in occasione della Ventesima Giornata del Contemporaneo promossa da AMACI, il Museo delle Civiltà (Sala Conferenze, al primo piano del Palazzo delle Scienze) presenta l’anteprima internazionale del volume Marzia Migliora. Sette mostre immaginifiche 1993-2024, prima monografia retrospettiva dell’artista Marzia Migliora (1972, Alessandria; vive e lavora a Torino), a cura di Anna Cestelli Guidi e Matteo Lucchetti. Il libro sarà presentato nel corso di una conversazione fra l’artista e i curatori, introdotti dal Direttore del Museo delle Civiltà, Andrea Viliani.

Edito da Nero Editions, Roma, in doppia edizione italiana e inglese, il volume è realizzato grazie al sostegno della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura nell’ambito del programma Italian Council (12ª edizione, 2023). Il Museo delle Civiltà è partner culturale del progetto editoriale che raccoglie oltre trent’anni di produzione dell’artista e include saggi inediti di Diana Campbell, Anna Cestelli Guidi, Francesca Comisso e Nicoletta Leonardi, Maja e Reuben Fowkes, Matteo Lucchetti, Adrian Piper e Andrea Viliani, insieme a contributi di Eva Brioschi, Emanuele Coccia, Marzia Migliora, Elena Pugliese, Davide Quadrio e Vandana Shiva.

Pensato come un concept book nel quale il corpus di opere è riletto attraverso sette tematiche ricorrenti nella pratica dell’artista, il libro è composto da sette mostre immaginifiche su carta, curate da altrettanti curatori che hanno immaginato di allestirle in luoghi d’elezione nella biografia dell’artista, configurando così una personale geografia emozionale e istituzionale che attraversa l’Italia, dalla nativa Alessandria alle miniere di salgemma in Sicilia. I temi che informano le mostre sono quelli della ruralità, del museo come luogo di classificazione, dei dispositivi di visione e di percezione della realtà, del fare comunità, dell’estrattivismo delle risorse e dell’ecologia, dell’oppressione patriarcale, delle metamorfosi interspecie connesse al passaggio tra la vita e la morte. Sulle modalità di selezione delle opere, i curatori del volume affermano: “per sottolineare le evoluzioni e l’eclettismo formale delle opere – dalla fotografia alla performance, passando per video, installazioni, disegni e collage – abbiamo deciso di mantenere all’interno di ciascuna mostra immaginifica un’impostazione cronologica tra le tre decadi interessate. Ogni mostra si apre quindi con delle immagini –  spesso inedite e selezionate dall’immenso archivio dell’artista – dei lavori fotografici dei primi anni Novanta, e si chiude con i progetti installativi più recenti”. Mentre sulla scelta del titolo specificano: “abbiamo chiamato le mostre immaginifiche e non semplicemente immaginarie poiché nel giustapporre opere provenienti da contesti e momenti diversi della pratica dell’artista, esse sono in grado di creare, a loro volta, nuove immagini e visioni su questi «primi trent’anni» di Marzia Migliora”.

Marzia Migliora è presente nelle Collezioni di Arti e Culture Contemporanee del Museo delle Civiltà con due opere, entrambe poste in dialogo con le Collezioni paleontologiche e lito-mineralogiche dell’ISPRA-Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale. La prima è l’installazione ambientale Partitura multispecie andante (2022) – commissionata e prodotta nel dicembre 2022 – una sonorizzazione delle collezioni stesse, ovvero un’evocazione di paesaggi sonori prodotti dall’essere umano che imitano i suoni della natura, riportando in vita l’eco originaria delle vite celate nei fossili, rocce e minerali divenuti reperti museali. Mentre la seconda, Prey (2020), è un’installazione composta da una teca museale d’epoca vittoriana contenente un blocco di sale arpionato come fosse il dorso di una balena, che valorizzerà il completamento dei riallestimenti delle collezioni ISPRA presso il Museo entro la stagione espositiva 2024-2025. Entrambe le opere sono entrate in collezione grazie ai fondi PAC2024-Piano per l’Arte Contemporanea, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura.

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